Progetto realizzato con il contributo della Provincia di Como

La dieta che finisce nero su bianco funziona di più. Per questo, se hai qualche chilo da smaltire, una buona idea è quella di tenere un diario alimentare. Annotare cosa si mangia permette di aumentare la consapevolezza dei cibi assunti e di comprendere quali e quanti alimenti a elevato contenuto calorico si ingeriscono. Il diario è, dunque, uno strumento efficace, semplice, economico per fare scendere in modo più rapido (e duraturo) l’ago della bilancia, ma anche un
trucco vincente per chi vuole mantenere il peso forma e per chi soffre di disturbi alimentari, che portano a mangiare troppo poco o in modo sregolato.
Per essere davvero utile, però, deve essere scritto in maniera precisa e corretta. Ecco le istruzioni, in 5 passaggi, per compilarlo nel modo giusto.

1) Scrivi subito 
Procurati un quaderno, un’agenda vuota, un block notes e trasformali in diario. Se ti viene più comodo, scrivi pure sul pc o sullo smartphone.  Cartaceo o digitale, l’importante è scegliere uno strumento da tenere il più possibile a portata di mano. Se infatti non si annota subito quanto mangiato, il rischio è quello di dimenticarsi. 

2) Annota cosa, quanto, quando, dove, con chi, perché
Per ogni pasto (colazione, pranzo, cena, ma anche spuntino e merenda) riporta: 
- cosa. Fai una descrizione dettagliata di ciò che hai mangiato: per esempio, se a pranzo opti per un piatto di pasta, indica il tipo (integrale, fresca, all’uovo, ripiena) e il condimento, con eventuali cucchiaini di grana in aggiunta. Se a cena consumi invece una fetta di formaggio, specifica di cosa si tratta: il gorgonzola contiene più calorie di un formaggio light spalmabile. Inoltre, scomponi i cibi elaborati in singoli ingredienti. Ad esempio, invece di scrivere "sandwich di tacchino", trascrivi le quantità di pane, carne, salse come voci separate. Fai la
stessa cosa con le insalatone o con i frappè. 
- quanto. Se disponi di una bilancia da cucina, annota i grammi; in alternativa utilizza misure indicative come un cucchiaino, una tazza. 
- quando. Rileva l’orario di consumo (ad esempio, colazione ore 8.30).
- dove. Precisa il luogo in cui hai consumato il tuo pasto (casa, ufficio, bar, ristorante…).
- con chi: da solo o con un amico? In famiglia o con i colleghi?
- perché, ovvero gli stati d’animo che accompagnano il cibo. (per esempio: ore 13.30, in ufficio, pranzo di corsa, sono stressata e non mi sento sazia. Oppure: ore 20, a casa, mi sento solo e mi avvento sul frigorifero).

3) Non dimenticare i fuori pasto
Annota tutto ciò che spilucchi durante il giorno: un cioccolatino, un morso di pizza, una manciata di noccioline. 
Questi alimenti, se pur assunti in piccole quantità, incidono sulla quantità complessiva di calorie assunte nel corso della giornata .Esserne consapevoli aiuta a non commettere errori

4) Segna le bevande
È fondamentale annotare anche ciò che bevi durante la giornata, acqua
compresa. Molte bibite, gasate e non, a causa del loro elevato contenuto di
zuccheri, sono infatti molto caloriche, così come tè, caffé, tisane possono
diventare pericolosi se ci aggiungi troppo zucchero o miele. 

5) Monitora l’attività fisica 
Infine, non scordarti di segnare il movimento che fai: un pomeriggio davanti alla tivù è ben diverso, in termini di dispendio energetico, da uno passato a correre al parco. Analogamente al cibo, inserisci: cosa, quanto, quando, dove, con chi, perché. Un esempio? Cyclette per 30 minuti alle ore 19, a casa, da sola, senso di colpa per avere mangiato 3 pasticcini. 

Alfredo Vanotti

Pamela Fogliaro

 


E' partito a Milano il progetto scientifico "Fragilità nutrizionale", patrocinato dal Comitato Scientifico EXPO 2015, promosso dal Dipartimento della Salute, Nutrizione e Benessere dell'Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche di Lugano (L.U.de.S.) in partnership con Auser Lombardia ,Casa della Carità coordinato dal Prof. Alfredo Vanotti, Professore di dietologia delle Università Bicocca e Statale di Milano .

Il progetto, che vanta un Comitato scientifico di grande spessore, si propone di affrontare il delicato tema della nutrizione per le persone più vulnerabili quali, ad esempio, gli anziani.
La Fragilità Nutrizionale è stata definita come una situazione di iniziale squilibrio energetico (con insufficiente apporto di energia rispetto ai fabbisogni), il quale puó potenzialmente sfociare nella malnutrizione, e che è risolvibile con un'adeguata nutrizione.

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In un contesto di globalizzazione delle abitudini alimentari e di “transizione nutrizionale”, in cui gli alimenti “dei poveri”, quelli più grezzi  ma al contempo più genuini e “preziosi” da un punto di vista nutrizionale, hanno lasciato il posto a cibi raffinati, elaborati, di origine industriale, siamo fortemente convinti dell’importanza di riscoprire le tradizioni e, in qualità di esperti della nutrizione, non possiamo che dare un contributo attivo e positivo al portale della Cucina Lariana, con l‘obiettivo di esaltare e illustrare le proprietà benefiche dei suoi ingredienti.

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